martedì 24 marzo 2020

Durante una violenta tempesta di sabbia su Marte,  l'equipaggio della missione è costretto ad abbandonare la base e ripartire per tornare sulla Terra, ma l'astronauta Mark Watney  a causa di un incidente rimane bloccato, viene dato per morto ed abbandonato sul pianeta. Rimasto solo, con poche risorse e senza avere modo di contattare la Terra, Watney  si ingegna per sopravvivere, pur sapendo che le possibilità di un salvataggio sono poche.
L'uomo,  riempie una stanza del modulo spaziale con il terriccio, usa le sue feci come concime ed escogita un modo per produrre dell'acqua tramite condensazione. con questo sistema riuscì ad ottenere un orto funzionale producente patate. Nel frattempo la NASA, che continua a monitorare il pianeta attraverso i satelliti in orbita, nota che la posizione dei moduli nella base non è la stessa di quella dell'abbandono di Marte e si rende conto che Watney è sopravvissuto.  
Dopo avere inizialmente deciso di mantenere segreto ai membri vecchio equipaggio che Watney è sopravvissuto, per evitare di farli sentire in colpa per averlo abbandonato, la NASA comunica ai suoi ex compagni che egli è ancora vivo. Durante il rientro di Watney da una delle sue escursioni marziane, la camera di decompressione della serra esplode, distruggendo tutto il raccolto. a causa di ciò non gli rimase molto tempo e la missione di salvataggio sembrava inutile. La NASA decide quindi di approntare una nave di soli viveri per poterlo rifornire e, a causa della necessità di operare in tempi brevi, vengono accelerati al massimo i processi di sviluppo e controllo. Tuttavia, forse a causa proprio dei mancati controlli di sicurezza, il razzo esplode poco dopo il lancio, facendo fallire la missione.
Quando tutto sembra perduto, a offrire la soluzione è Rich Purnell, un giovane astrodinamico della NASA che calcola una manovra di fionda gravitazionale con la Terra grazie alla quale l'astronave Hermes, che sta riportando l'equipaggio di Ares 3, potrebbe tornare su Marte in poco tempo. Grazie all'aiuto dell'Agenzia spaziale cinese, la CNSA, viene inviato un modulo contenente i viveri necessari al ritorno dell'equipaggio verso Marte e al successivo rientro sulla Terra. nel mentre watney si ritrova a dover razionalizzare le scorte. Con uno dei rover a sua disposizione raggiunge il cratere Schiaparelli, da dove dovrà decollare per intercettare i suoi compagni nello spazio usando un modulo già predisposto dalla NASA per la successiva missione. Il modulo è però troppo pesante per potere raggiungere una nave non orbitante intorno al pianeta e di conseguenza Watney deve alleggerirlo eliminando tutto il possibile; per potersi liberare del peso necessario il modulo viene lanciato nello spazio coperto solamente da un telo di plastica. Dopo il lancio, con un'operazione di recupero rocambolesca, Watney si ricongiunge finalmente con i suoi compagni.
Il regista Ridley Scott ha cercato di mantenere il più possibile le leggi della fisica come per esempio il rapporto con la gravità di Marte e l’astronauta.
Infatti l’accelerazione di gravità di Marte è circa un terzo di quella terrestre ( Marte: 3,711 m/s*2 Terra: 9,81m/s*2).
Un’altra scena significativa è quella in cui l’astronauta ha dovuto percorrere 200 metri nello spazio senza motori, poiché la decisione di Watney è stata quella di forare la tuta spaziale pressurizzata e modulare il getto affinché avesse la spinta giusta per compiere tale distanza senza tenere in considerazione che la differenza di pressione e la mancanza di ossigeno lo avrebbero portato alla morte in pochi attimi.
ma è sbagliata anche dal punto di vista fisico per due motivi:
1)avrebbe dovuto dosare il getto di pressione con una precisione incredibile perché come afferma la legge della conservazione della quantità di moto in un sistema isolato, in cui la risultante delle forze è nulla la quantità di moto iniziale e finale sono uguali e quindi non puoi cambiare la direzione del moto.
2)non ha considerato la conservazione del momento angolare la quale afferma che:” il momento angolare di un sistema è costante nel tempo se il momento torcente delle forze esterne che assistono su di esso è nullo.
Se ti muovi in un certo modo attorno ad un asse il momento angolare non può cambiare quando sei in un sistema isolato e Watney si sarebbe trovato a ruotare incessantemente attorno al proprio asse senza riuscirsi a fermare.
Per concludere invece che bucarsi la tuta sarebbe stato molto più efficiente spingersi sull’astronave infatti, poiché nello spazio l’attrito è assente sarebbe bastata anche una spinta minima per compiere duecento metri di distanza. 

Riccardo Pozzilli 
Classe 1g 

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